Otto giorni, oltre 30 ore di proiezione, 51 film provenienti da 24 Paesi diversi e 25 anteprime: sono questi i numeri della XXIV edizione del Cervino CineMountain. Un’edizione da record ma soprattutto la consacrazione del festival come agorà del cinema di settore, luogo fisico di confronto e incontro tra operatori del settore e pubblico.

Altissima la qualità dei film presentati quest’anno, che hanno reso particolarmente difficile il lavoro della giuria composta dalla regista Irene Dionisio, il giornalista e vicedirettore di Rai 2 Paolo Corsini, e Benti Banach, membro del comitato di selezione del Dutch Mountain Film Festival.

I VINCITORI

Grand Prix des Festival – Conseil de la Vallée

THE WALL OF SHADOWS (di Eliza Kubarska – Polonia, 2020, 94’)

Il film della regista polacca Eliza Kubarska si aggiudica l’Oscar del cinema di montagna, il premio riservato ai film già premiati nei principali festival di settore provenienti dal circuito dell’International Alliance for Mountain Film. Il documentario stravolge la struttura narrativa del film di spedizione spostando il punto di vista del racconto verso una famiglia di sherpa, capovolgendo ogni romantica idealizzazione dei “conquistatori delle vette. Avvicinata da un gruppo di scalatori, per accompagnarli fino all’inviolata parete est del Kumbhakarna in Nepal, la famiglia si trova di fronte a un dilemma. La vetta, nella religione locale è considerata una montagna sacra che non deve essere scalata. La madre è contraria alla scalata, ma alla fine accetta di guidare i tre stranieri sulla montagna, per rendere possibile il sogno del figlio di diventare medico.

MENZIONE SPECIALE: A TUNNEL di Nino Orjonikidze, Vano Arsenishvil (Georgia, 2019, 93m)

 

Premio Montagne d’Italia

PAOLO COGNETTI. SOGNI DI GRANDE NORD (di Dario Acocella – Italia, 2020, 80’)

Il film che vede protagonista Paolo Cognetti è un percorso originale sulle orme Ernest Hemingway, Raymond Carver, H.D. Thoreau, Jack London, Herman Melville e Chris McCandless di “Into the Wild”, un viaggio letterario ed emozionante dalle Alpi all’Alaska. Lo scrittore Paolo Cognetti – accompagnato dall’amico Nicola Magrin, viaggiatore e illustratore – guida lo spettatore nella ricerca di una nuova frontiera esistenziale per l’uomo e per la sua convivenza con l’Ambiente.

MENZIONE SPECIALE: ICEMELTLAND PARK di Liliana Colombo (Italia/Regno Unito, 2020, 40m)

 

Premio Montagnes du monde

ENTRE FUEGO Y AQUA (di Viviana Gomez Echeverry, Anton Wenzel – Colombia, 2020, 90’)

Il film racconta la storia di Camillo, figlio adottivo di una coppia indigena della tribù dei Quillasinga. Essendo l’unico uomo di colore nella sua comunità, si è sempre sentito diverso, per questo decide di intraprendere un viaggio spirituale alla ricerca delle sue origini e della sua identità.

MENZIONE SPECIALE: WOLVES AT THE BORDERS di Martin Páv (Repubblica Ceca, 2020, ’79)

 

Premio Montagnes tout-court

HARRIA HERRIA (di Dimegaz – Spagna, 2019, 6’)

L’estetica e la spettacolarità della danza verticale, ambientata in una cava, un luogo distrutto dall’uomo. L’attenzione è focalizzata sulla figura di una donna, che pretende un ruolo da protagonista, come sta accadendo nella società. Donne che ballano, donne che scalano, donne che sollevano anche le rocce.

MENZIONE SPECIALE: PIZ REGOLITH di Yannick Mosimann (Svizzera, 2020, 20m)

 

Premio SONY – migliore fotografia

MY UPSIDE DOWN WORLD (di Elena Goatelli e Angel Esteban – Italia, 2021, 70’)

Dopo aver gareggiato per tutta la vita e aver vinto quasi tutto quello che c’era da vincere, Angelika Rainer decide di abbandonare le gare e rimettersi in gioco in un viaggio personale alla riscoperta di sé stessa, del rapporto con il passato e con la natura. Davanti alle pareti di roccia e di ghiaccio più difficili al mondo, la climber affronta il momento di riflessione sulla sua carriera, alla ricerca di nuovi stimoli e nuove vie da percorrere, in libertà.

 

Premio CAI

A THOUSAND WAY TO KISS THE GROUND (di Henna Taylor – USA, 2020, 22’)

Lo spettatore, guardando negli occhi gli intervistati del filmato, si ritrova con asciutta consapevolezza, di fronte al tabù della morte, quella che arriva quando stai facendo qualcosa che ami. La scelta del tema è stata coraggiosa, in un periodo nel quale la dimensione della morte rischia di essere confinata in una tabella di dati e di essere rimossa dall’immaginario di una società che già l’aveva confinata.   

Nel film si parla di giovani morti praticando sport estremi e che hanno lasciato non la gloria ma la tragedia in custodia ai sopravvissuti che sono costretti a scalare al contrario, non in salita ma nelle profondità del loro stato di emergenza. Uno stato di emergenza senza risposta e raccontato attraverso una sintassi paratattica, ripetitiva, che si affida al bianco e nero e alla ripresa pressoché fissa degli intervistati per rinforzare un grido di allarme: questi ragazzi non sono stati uccisi ma sono morti.

Le lacrime degli intervistati sono mute testimoni.

 

Premio del Pubblico – EX AEQUO

Il Premio del pubblico della XXIV edizione del Cervino CineMountain vede un ex aequo. Si aggiudicano il riconoscimento SELMA e SONGS OF THE WATER SPIRITS.

SELMA – AN ADVENTURE FROM THE EDGE OF THE WORLD, di Maciek Jabłonski (Polonia, 2020, 92’)

L’incredibile storia dello yacht polacco S/Y “Selma Expeditions” e del suo viaggio nelle acque più difficili del mondo. Gli undici membri dell’equipaggio affrontano l’eroica sfida di raggiungere la Baia delle Balene in Antartide, trascorrendo quasi 4 mesi a bordo della piccola imbarcazione, per raggiungere il punto più meridionale della mappa marina mondiale.

SONGS OF THE WATER SPIRITS, di Nicolò Bongiorno (Italia, 2021, 100’)

Il Ladakh è una regione himalayana dell’India in profonda trasformazione, che sta affrontando un percorso di rigenerazione culturale costantemente in bilico tra il richiamo di una tradizione arcana e uno sviluppo rampante, che mette a rischio l’ambiente e snatura i suoi abitanti. Menti coraggiose vogliono superare questo dualismo proponendo una mediazione virtuosa per restare sé stessi senza chiudersi al mondo, valorizzando gli stimoli di una modernità che non implichi una mutazione antropologica.

 

Il Premio Grand Prix Circuit

OCEAN TO SKY di Michael Dillon (Nuova Zelanda/Australia, 2020, 106’)

Edmund Hillary, primo uomo sull’Everest, poco dopo la tragica morte della moglie e della figlia in un incidente aereo, intraprende la sua più grande avventura: un viaggio in jet boat lungo l’intera lunghezza del fiume Gange in India. Una sfida che gli costerà la vita o lo aiuterà a superare il lutto?

 

Premio CineMountain KIDS

EL GRAN HITO di Ignasi López Fàbregas (Spagna, 2020, 13m)